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Una musica che crea atmosfere di altri tempi, una storia che si ripete all’infinito e un Uomo che, dalla storia, non vuole imparare. Cambiano le mode, i suoni e il tempo corre sempre più veloce, mentre la sensazione di benessere e di potenza aumenta insieme all’illusione di vivere in un lusso che non c’è. E in fondo si può vivere bene, basta adeguarsi all’andazzo delle cose, al sistema che gira come sempre.
Basta non pretendere che le regole della società e dell’economia debbano essere funzionali all’uomo – quello che nessuno ricorda per nome – e accettare che una idea di Giustizia semplice, alla portata di tutti, ovvia e legittima, debba essere prima ritenuta “legale” da chi governa e solo dopo classificata “normale”, valida per tutti, come la buona educazione o la morale. Ma la legge, si sa, solo raramente incontra la Giustizia sulla sua strada e spesso nemmeno la saluta.
La Storia eterna
Questa è una storia antica,
di quando il lavoro
si chiamava fatica
e il pane nero era più duro.
Pare che allora, ma anche adesso,
c’era chi faceva il furbo,
c’era chi si rosicava l’osso,
c’era chi arraffava con garbo,
Chi rubava a più non posso
e chi pensava era un disturbo.
Pare pure, che adesso come allora,
c’è chi ciurla e chi straparla,
chi sbeffeggia e chi s’accora,
c’è chi piange e chi lo burla,
c’è chi non capisce ancora,
c’è chi tace e chi soffoca le urla.
Questa è la storia amara
Di chi ascolta e non intende,
di chi scorda e non impara,
di chi illude e poi fraintende,
di chi infanga e fa cagnara,
di chi offende e poi pretende.
Questa è la storia eterna
Quando tutto sembra normale,
quando il senno non governa
e legittimo è solo chi è legale.
3 dic. 2019
PS: Questo bel concertino, che ho ascoltato nella cripta della Basilica di sant’Alessio all’Aventino, forse fu scritto da Pergolesi, o forse no, ma comunque fa piacere ascoltare dei suoni che fanno tornare alla mente atmosfere di un tempo che, solo grazie alla musica, riesce ancora a vivere nei nostri sogni.