Lo Straniero

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Lo stato di disagio del comunicare tra le generazioni che diventano, ogni giorno, sempre più ravvicinate e il nuovo che si fa vecchio, ancora in germoglio. Mentre non cambia l’atteggiamento di chi crede di aver maturato una dovuta considerazione, per ciò che è e per ciò che è stato, e il suo tentativo di trasmettere la propria esperienza, diventa solo un esercizio dialettico, incomprensibile, oltre che superfluo, per chi vive ormai sulla base di valori e canoni differenti da quelli che erano attuali fino a pochi istanti fa.

Lo Straniero

 

Se era un sogno, non l’ho mai saputo,

Era un vecchio e dava l’impressione

Di sapere che io l’avrei ascoltato.

 

Parlava con tutta la passione

Di chi rivela il suo sentiero

e racconta il fascino e l’incanto

della scoperta e del suo pensiero,

 

Di chi guarda lontano e parla tanto,

con voce chiara e netta ma lieve

come un fiocco che volteggia 

in cielo e si confonde nella neve.

 

Voce remota, amica e saggia

e parole traslate da un ignoto

passato, scordato e confuso

in un oggi che appare sfocato

 

all’occhio appena socchiuso

del vecchio che si crede nocchiero,

ma io lo sento parlare straniero.

 

25 agosto 2019

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